DISTURBI D'ANSIA NEL BAMBINO E NELL'ADOLESCENTE

Quando si parla di disturbi d’ansia in genere si pensa subito a persone adulte. Nel nostro senso comune, infatti, l’infanzia è l’età della gioia, della spensieratezza: quando guardiamo un bambino non pensiamo mai che possa avere pensieri e preoccupazioni tali da compromettere il suo equilibrio e la sua serenità. Eppure il disturbo d’ansia è la diagnosi psicologica più ricorrente nella popolazione fino ai sedici anni di età.

Ma cos’è l’ansia? L’ansia è un’emozione funzionale all’adattamento del nostro organismo all’ambiente. L’ansia sana, infatti, è un’esperienza universale, una normale componente dello sviluppo del bambino: è uno stato di prontezza ed attivazione generalizzata dell’organismo collegato ad una situazione di attesa e/o pericolo. Se non provassimo mai ansia, non saremmo in grado di distinguere i pericoli e di difenderci da essi. L’ansia diventa patologica quando è irragionevole, eccessiva e fonte di grave disagio.

SINTOMI FISICI, COGNITIVI E COMPORTAMENTALI NEI DISTURBI D’ANSIA

 

Sintomi fisici: mal di pancia e senso di vomito, mal di testa, vertigini, battito cardiaco accelerato, respiro corto e sudorazione sono solo alcuni dei sintomi ansiosi che il bambino potrebbe sperimentare.

Sintomi cognitivi (pensieri ansiosi): i bambini più piccoli potrebbero non essere in grado di identificare specifici pensieri e paure, limitandosi semplicemente a dire di non voler svolgere un’attività o di non voler assolutamente andare a scuola. I bambini più grandi e gli adolescenti riescono invece a descrivere le loro preoccupazioni come qualcosa di "brutto” che potrebbe accadere a loro o ai genitori.

Esempi di alcune preoccupazioni comuni sono:

·    "E se succedesse qualcosa di brutto a mamma o a papà?”

·    "E se mi abbandonassero?”

·    "E se prendessi un brutto voto?”

·    "E se mi venisse da vomitare e la mamma non fosse lì per aiutarmi?”

·    "E se la maestra mi sgridasse?”

 

 

Sintomi comportamentali: pianto, aggrapparsi ai genitori, scatti di rabbia nel momento della situazione ansiogena, difficoltà ad addormentarsi da soli, frequenti incubi, rifiuto di andare a scuola o di dormire in camera da soli, evitamento delle feste o delle attività sportive ed extrascolastiche.

 

I PRINCIPALI DISTURBI D’ANSIA DI CUI SOFFRONO I BAMBINI SONO:

•          DISTURBO D’ANSIA DA SEPARAZIONE: il bambino manifesta ansia eccessiva e preoccupazione non realistica, accompagnate spesso da malessere fisico, ogni volta che deve separarsi dalle figure verso le quali prova attaccamento, solitamente la mamma e/o il papà;

•          FOBIA SPECIFICA: eccessiva e persistente paura con successivo evitamento rivolta verso una situazione/oggetto specifico (es. la scuola) e da conseguente compromissione della vita del soggetto;

•          FOBIA SOCIALE: eccessiva timidezza e stato d’ansia rilevante, provocata dall’esposizione a determinati tipi di situazioni sociali (per esempio: feste fra coetanei, gite scolastiche, contatti con bambini o adulti estranei, ecc…) Spesso, anche in questo caso, si instaura un comportamento di evitamento.

•          DISTURBO OSSESSIVO – COMPULSIVO : caratterizzato dalla presenza di ricorrenti ossessioni (pensieri, immagini e impulsi irragionevoli che s’impongono al soggetto) e compulsioni (comportamenti/azioni ripetitive che servono al bambino per annientare i pensieri ossessivi e ridurre l’ansia).

 

 

IL TRATTAMENTO

Il trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia è la terapia cognitivo-comportamentale. La terapia con il bambini si avvale di diversi strumenti che, una volta appresi e utilizzati con regolarità, favoriscono il superamento del disturbo d’ansia ed evitano che si ripresenti in futuro.

Quando si comincia la terapia di un bambino si prende in carico, in un certo senso, tutta la famiglia; i genitori, infatti, sono interlocutori fondamentali, sia perché fonte di molte informazioni relative al bambino, sia perché necessari nel continuare la terapia a casa e rinforzare i miglioramenti del figlio. E’ importante intervenire in tempo sui disturbi d’ansia dei bambini, in modo da evitare evoluzioni che condizionino la loro vita da adulti. I problemi d’ansia in età evolutiva, infatti, sono spesso correlati a disturbi d’ansia e disturbi dell’umore in età adulta.